Torna in libreria, nell’anno del bicentenario della nascita di George Eliot, pseudonimo di Mary Anne Evans, il capolavoro della grande scrittrice britannica.
Cosa potremmo dire su Il mulino sulla Floss che non sia già stato detto, se non che si tratta di un classico immancabile in ogni libreria?
L’edizione scelta da Neri Pozza per celebrare il talento di Mary Anne Evans è quella leggendaria pubblicata da Penguin, curata da Antonia S. Byatt e basata sul manoscritto originale conservato al British Museum.
Il volume italiano è arricchito da un’introduzione di Emanuele Trevi, grande appassionato del romanzo, e una nuova traduzione di Alessandro Fabrizi.
Pubblicato per la prima volta nel 1860 dall’editore William Blackwood, Il mulino sulla Floss racconta la storia di Tom e Maggie Tulliver, fratello e sorella che crescono al Mulino di Dorlcote, sulle sponde di un fiume fittizio.
Qui, come scrive Trevi, «si fronteggiano senza possibilità apparenti di compromesso forze antagoniste: da un lato le convenzioni della società in cui [Maggie] vive e gli obblighi di fedeltà alla famiglia (incarnati da Tom); dall’altro i richiami del sentimento e il diritto scandaloso a cercare la propria felicità in un mondo che si tappa le orecchie ai richiami del cuore».
E nel raccontare questo rapporto conflittuale tra individuo e società, George Eliot ci regala uno dei personaggi femminili più indimenticabili della storia della letteratura, in un romanzo da continuare a rileggere nel tempo.