Le crisi come stimolo alla creatività? È l’idea che ha guidato Laura Bovone e Carla Lunghi nella loro inchiesta sull’Italia creativa. Condivisione, sostenibilità, innovazione, appena pubblicato da Donzelli. Guardiamo alla recente, interminabile crisi economica partita nel 2008 e la cui fine non sapremmo bene quando datare, forse perché in realtà non ne siamo ancora davvero usciti: a fianco e al di là delle risposte istituzionali, politiche, sindacali, le persone, singoli e piccole sezioni di società, hanno elaborato soluzioni a singoli problemi che resteranno anche a crisi passata, come modelli, diversi e dal basso, di un modo diverso di consumare e vivere beni e servizi. Cohousing e coworking, gruppi di acquisto solidale, mercati agricoli, condivisioni di mezzi di trasporto, dal car sharing al car pooling e a blablacar, fino al bookcrossing e all’autoproduzione di mobili e capi d’abbigliamento, le persone sono in qualche modo “uscite” dal mercato disintermediando, condividendo, barattando ciò che prima si poteva solo “acquistare”. Per molti sarà la risposta a un momento di difficoltà, per altri la nascita di nuove forme di microimprenditorialità, per tutti è l’acquisizione di una maggiore consapevolezza, l’ipotesi concreta di nuove forme di consumi, di organizzazione del lavoro e di partecipazione civile.