«Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei», scriveva il gastronomo francese Jean Anthelme Savarin nel 1825 nella sua “fisiologia del gusto”. Sembra un luogo comune, che, tuttavia, nasconde quel fondo di verità che ci spinge a riflettere. Perché la storia dell’umanità, intesa come un susseguirsi di eventi storici e geopolitici, e quella dell’alimentazione e della gastronomia hanno sempre viaggiato di pari passo e si sono influenzate a vicenda.
In fondo, se mangiare è necessità vitale puramente biologica, per capire le modalità con cui questo avviene è necessario coinvolgere tutta una serie di altre discipline, quali la sociologia, l’antropologia, l’etnografia, l’economia e, naturalmente, la Storia.
Edizioni Dedalo, così, riporta in libreria, nella sua collana Memorabili, un libro fondamentale per qualunque amante della Storia nel senso più vasto del termine: La cucina e la tavola, con testi introduttivi di Jacques Le Goff e Jean Ferniot.
Attraverso una serie di contributi di illustri specialisti – quali il medievista Robert Delort, l’assiriologo Jean Bottéro, la paletnologa Catherine Perlès, la storica Liliane Plouvier, il direttore della ricerca del CNRS francese Jean-Claude Bonnet e molti altri – La cucina e la tavola traccia un itinerario dalla Preistoria fino all’età contemporanea, passando dalla Mesopotamia all’Egitto, dalla Francia Rivoluzionaria all’epoca dei fast food, attraverso le tradizioni culinarie, le ricette, i banchetti e persino le tragedie legate alla ricerca e al consumo del cibo.
Ma non fraintendeteci, si tratta di un volume certamente rigoroso, ma estremamente piacevole da leggere e ricco di aneddoti (sapere dove è stata creata la birra per la prima volta, per esempio, vi sorprenderà!) e pensato per un pubblico eterogeneo di appassionati di enogastronomia, cucina e storia.