La protagonista di La figurante, romanzo della scrittrice francese Pauline Klein appena pubblicato da Carbonio Editore, si chiama Camille Tazieff ed è quasi arrivata alla soglia dei trent’anni.
Fin dall’infanzia, vissuta a Parigi da sola con la madre, ha sempre mantenuto una certa mitezza di carattere, tanto da trovarla quasi rassicurante. Ha scelto di vivere ai margini, spettatrice della sua stessa vita, in una sorta di auto-isolamento.
Certo, ha dovuto fare delle scelte: si è trasferita a New York, dove lavora in una galleria d’arte, e ora sta per sposarsi. Tuttavia, ha vissuto queste svolte in maniera distaccata, interpretando diversi ruoli, in questo strano gioco di società che chiamiamo vita.
Ha cercato di adattarsi a quello che le altre persone si aspettavano, di crearsi un personaggio con cui collimare, in una sorta di mimetismo sociale. «La mia impronta sarebbe stata l’assenza di tracce. Meno ci si preoccupava del mio destino, meglio io stavo» dice di sé.
Quindici giorni prima del suo matrimonio con Elias, tuttavia, la donna comincia a porsi alcune domande su se stessa.
«Arriva un momento dell’esistenza che mi piacerebbe poter collocare in modo preciso, in cui la vita adulta ci riacciuffa. A un tratto gli altri stanno in sella. Avanzano con disarmante convinzione. […] Tutti danno idea d’aver conquistato quantomeno una parvenza di definizione. […] Non si può lottare in eterno per far sopravvivere l’incoscienza».
Chi è davvero Camille, al di là di quelle convenzioni sociali? Per provare quella sensazione di definizione dovrà continuare a giocare a questo gioco, oppure la sua apparente indolenza rappresenta la sua sola arma di resistenza?
La giovane donne decide, così, di collaborare con un sito che fornisce servizi erotici telefonici a pagamento. In qualche modo, trova eccitante la «miseria sessuale di quegli uomini e dei loro fantasmi». Dopo questa immersione nella sessualità maschile, per reazione inizia a chattare sul forum Auféminin.com, dove si fa passare per un uomo. E anche questo diventa per lei parte del gioco.
La figurante è uno strano oggetto letterario, che come la sua protagonista sfugge alle categorizzazioni. Con una prosa asciutta e tagliente, tradotta sapientemente da Lisa Ginzburg, Pauline Klein affronta temi quali l’erotismo e la consapevolezza di sé, ma in modo totalmente inaspettato, senza farsi portatrice di verità. In particolare, riflette con ironia sulle interazioni e le aspettative sociali, puntando l’attenzione sulle maschere che spesso ci troviamo a indossare come fossero vere e proprie identità
L’immagine in copertina viene dal MAD (Museum of Arts and Design) di New York. Il soggetto ritratto è un manichino della collezione di Ralph Pucci.
La figurante
Pauline Klein
CARBONIO
VAI AL LIBRO- Genere:
- Narrativa moderna e contemporanea
- Listino:
- € 14.00
- Collana:
- Cielo stellato
- Data Uscita:
- 25/02/2021
- Pagine:
- 0
- Lingua:
- Italiano
- EAN:
- 9788832278149