Indietro

Le ballate di Narayama

Fukuzawa Shichirō

di Anita Baroni

Un villaggio rurale di ventotto case sperduto in mezzo alle montagne giapponesi. Un tempo indefinito che potrebbe rappresentare un’epoca perpetua e immutabile segnata dalla povertà. La vita di una piccola comunità autosufficiente, che non conosce il denaro perché non ne ha bisogno, scandita dal susseguirsi di rare e grame ricorrenze popolari. Sono questi gli ingredienti de Le ballate di Narayama di Fukuzawa Shichirō, una storia magica e crudele, ispirata alla leggenda folkloristica giapponese di Obasute.
In tale contesto, che per un lettore occidentale contemporaneo risulta estraniante ma allo stesso tempo atavicamente familiare, la vita è rigidamente regolata da credenze e superstizioni. La comunità si autocontrolla e si giudica severamente. La più ligia e ortodossa è Orin, una matriarca che sta per compiere 70 anni; l’età del rito, l’età definitiva, l’età in cui tutti i membri del villaggio sono chiamati a scalare il sacro monte Narayama – preferibilmente all’inizio dell’inverno – per lasciarsi morire sulla sua cima e sgravare così la famiglia di una bocca da sfamare. Prima di avviarsi all’ascesa rituale però, a Orin restano due gravi incombenze da risolvere: trovare una moglie a Tatsuhei, il figlio vedovo, e rompersi i denti.
«Al villaggio, l’espressione “andare su in montagna” aveva due significati completamente diversi. Nonostante la si pronunciasse allo stesso modo, chiunque sapeva distinguere a colpo sicuro a quale dei due significati ci si riferisse. Uno indicava l’azione di andare in montagna per raccogliere la legna o fabbricare il carbone, mentre l’altro si riferiva all’andare al Narayama. […] Quel giorno, quando sarebbe andata sulla montagna aggrappata alla tavola sulla schiena di Tatsuhei, voleva farlo con tutta la dignità di una vecchia sdentata.»

Uscito per la prima volta nel 1956 come racconto d’esordio, riscopriamo oggi Le ballate di Narayama grazie a Adelphi. Quando uscì in Giappone riscosse subito un grande successo, tanto da vincere il premio per i nuovi talenti promosso dalla rivista dell’epoca “Chũō kōron” e ispirare la creazione di due capolavori del cinema giapponese (nel 1958 e nel 1983). Questa nuova edizione di Adelphi è curata dallo iamatologo Giorgio Amitrano, che l’ha ulteriormente arricchita con il suo saggio analitico Guardando la luna che splende sul monte Obasute.
Nel racconto, Fukuzawa Shichirō proietta il lettore in un’atmosfera rarefatta, un tempo fermo, con una scrittura apparentemente lineare ma dalla grande forza narrativa ed evocativa, che non commenta gli avvenimenti, si limita a presentarli al lettore e a lasciare che sia lui a interpretare. Insomma, un romanzo che, nonostante la sua brevità, resta impresso nella memoria del lettore per lungo tempo dopo aver chiuso l’ultima pagina, come solo le fiabe o le antiche leggende sanno fare.

Le ballate di Narayama

Fukuzawa Shichirō
ADELPHI EDIZIONI
VAI AL LIBRO
Genere:
Listino:
€ 12.00
Collana:
Data Uscita:
18/07/2024
Pagine:
0
Lingua:
EAN:
9788845938979