Intanto si parte col cadavere di Rasputin. Il quasi monaco, padre spirituale, consulente e anima nera dello zar e della sua famiglia viene ripescato congelato e deturpato dalla Malaja Nevka. Lo hanno avvelenato e colpito con numerosi colpi di pistola. Poi saltano fuori i futuristi – quelli russi – Majakovskij in testa, combattuto tra la passione per la poesia e quella per le donne. Intanto la guerra a ovest va malissimo per le truppe russe, i militari sono di pessimo umore e Lenin e i suoi – ma nessuno se ne è ancora accorto – si preparano a fare una bella sorpresa a tutti quanti. Sono giusto alcuni degli ingredienti di L’ultimo inverno di Rasputin, lo strepitoso romanzo storico scritto da Dmitrij Miropol’skij e edito da Fazi. Felicemente in bilico tra ricostruzione storica e spy story, Miropol’skij ci trascina nel gorgo di intrighi e complotti che si accavallano al crepuscolo dei Romanov tra i palazzi aristocratici e le bettole proletarie di San Pietroburgo.