Avete presente l’alto schienale della sedia di Charles Rennie Mackintosh? E la compatta perfezione della Lettera 22 disegnata da Nizzoli per Olivetti? O l’inquietante spremiagrumi progettato per Alessi da Philip Starck? E poi, vogliamo parlare della Fiat 500, del televisore Brionvega, di ogni telefonino e tablet che stringiamo tra le mani, del Bauhaus e di William Morris, all’origine di tutto? La storia del design è la storia della modernità, la storia della cultura materiale e della bellezza nell’epoca della riproducibilità tecnica di tutto quanto. Nata per supportare – unione di estetica e funzionalità – la produzione industriale degli oggetti quotidiani, ha saputo adattarsi all’evoluzione dei nostri consumi, conquistare sempre nuovi territori, accompagnarci fin dentro all’immaterialità della nostra civiltà virtuale. Domitilla Dardi e Vanni Pasca ridanno, con questo loro Manuale di storia del design appena uscito da Silvana Editoriale, unità e prospettiva a una disciplina che è andata sfrangiandosi in infinite declinazioni della contemporaneità.
E quindi, oltre al campo del design per l’arredo ecco i capitoli dedicati agli oggetti tecnici, alla grafica e alla moda, al car design e a quello sociale, senza limitarsi a una sfilata di nomi, sigle, progetti e date, ma regalandoci anche necessarie riflessioni sulla ricaduta che il progetto ha sulla storia del costume nelle sue applicazioni alla vita reale. Le illustrazioni, va da sé, non mancano, sono anzi ben 450. Accanto all’edizione italiana, disponibili anche le edizioni in inglese e in francese.
Qui abbiamo messo una piccola scelta dal libro di Dardi e Pasca. Quali sono i vostri oggetti di design preferiti?