Noi esseri umani siamo fatti di storie, narrazioni, che parlano di noi stessi e il mondo che ci circonda. Mettiamo insieme i fatti, stabiliamo un punto da cui iniziare e uno in cui finire e iniziamo il nostro racconto. Non si tratta esclusivamente di miti o romanzi, narriamo costantemente anche i fatti del quotidiano. E in tutti questi racconti, adoperiamo le stesse strutture, forme e tendenze della narrativa.
Anche i pazienti sono portati a parlare dello stato della loro malattia durante la terapia. Rita Charon, medico internista e studiosa di letteratura, nel corso degli anni ha contribuito a sviluppare un particolare approccio alla cura del paziente: una medicina definita “narrativa”, cioè praticata con le competenze che «permettono di riconoscere, recepire, interpretare le storie di malattia e reagirvi adeguatamente».
Medicina narrativa. Onorare le storie dei pazienti, appena pubblicato da Cortina Editore, è probabilmente il testo cardine della Medicina narrativa. Utilizzando nozioni di letteratura, psicologia, antropologia e narratologia nell’analisi delle anamnesi, il medico è così in grado di creare diagnosi più adeguate e sviluppare un rapporto di maggior fiducia con il paziente.
Charon, fondatrice del Programma di medicina narrativa alla Columbia University, ha raccolto qui le storie custodite nel suo archivio, scritte da studenti, medici, infermieri, ammalati. Un prezioso tesoro di voci che qui diventano casi esemplari, analizzati con rigore teorico e sguardo multidisciplinare. Rita Charon, così, ci mostra come per curare il corpo, sia necessario sviluppare un rapporto maggiormente empatico con la persona.