Nel peggiore dei casi

di Rachele Cassoli

Ormai tutti possono scrivere un libro: dai poeti ottocenteschi ai beauty guru, nel mondo dell’editoria c’è sempre stato posto per chiunque avesse qualcosa da dire o volesse mettere per iscritto i propri pensieri. Insomma, chiunque ha la possibilità di vedere il suo nome su una copertina, anche un femminicida appena uscito di prigione.

Liam Macdowall ha passato gli ultimi dieci anni nell’anonimato del carcere di Lowfield, ala B. Professore di geografia, Liam è stato condannato per aver brutalmente ucciso la moglie dopo la scoperta dei continui tradimenti di lei. Come fare per passare il tempo dietro le sbarre se non scrivere un libro sulla morte della ormai ex compagna?

Il giorno del suo rilascio, il romanzo di Liam viene ufficialmente lanciato sul mercato e l’autore diventa una star. Lo scrittore riceve molto supporto dai suoi fan, un gruppo coeso di attivisti per i diritti degli uomini, ma come ogni celebrità che si rispetti, subisce gli attacchi di molti haters, principalmente donne, che lo inquadrano quale assassino e misogino; tra queste ultime, ruolo fondamentale lo avrà Mary, assistente sociale di Holly Macdowall, figlia adorata di Liam.

Nel peggiore dei casi di Helen Fitzgerald, edito da Francesco Brioschi Editore, risulta essere un romanzo che va oltre l’etichetta di thriller psicologico, e si avvicina più a un’analisi di ciò che succede quando il confine tra vita professionale e privata viene superato. 

Helen Fitzgerald ci propone una visione insieme ironica e problematica su alcuni temi di attualità quali le lotte per l’uguaglianza di genere e i continui conflitti tra i sostenitori dei diritti degli uomini e le attiviste del #metoo, il tutto affrontato con una buona dose di black humor.

Leggendo questo romanzo, arrossirete, sarete sconquassati dalle risate e vi immedesimerete nella lotta quotidiana di Mary contro i sintomi della menopausa – oltre che contro i criminali più incalliti -, mentre rifletterete sulla sottile linea di demarcazione che esiste tra la realtà e il peggior caso possibile. 

Helen Fitzgerald è nata a Shepparton, Australia, nel 1966. Presto si è trasferita a Glasgow, Scozia, dove ha iniziato una carriera da operatrice sociale in una prigione locale, prima di dedicarsi totalmente alla scrittura.