Strano destino quello di Marco Pellegrini, protagonista di Ninnananna per gli aguzzini (Solferino), primo thriller firmato a quattro mani dalla scrittrice e autrice televisiva Lia Celi e dallo storico Andrea Santangelo.
Eterno fuoricorso ventiseienne di Storia antica, Marco è stato costretto a tornare al paese d’origine – Appennino romagnolo, una manciata di abitanti, settantenni i più giovani -, per stare dietro al nonno troppo anziano per stare solo. Glielo ha chiesto suo padre. Che non contento gli ha fatto un’altra sorpresa, iscrivendolo al concorso per vigile urbano al comune di Monteperso. Che ovviamente Marco ha vinto.
Inizia così la sua vita di vigile e badante. Vita tranquilla scandita dalle piccole incombenze del ruolo e dalle serate di racconti resistenziali di nonno Gualtiero, che alla faccia dei suoi ottant’anni continua a fare su e giù per le montagne, lungo il tracciato della Linea Gotica, a caccia di cimeli bellici. Oltre che dai frisson ormonali causati dagli incontri con la sindaca Amati e con la marescialla Mastrocuoco. Vita tranquilla fino al giorno in cui viene ritrovato cadavere l’albergatore Fabrizio Gironi, che ospitava un gruppo di migranti. Monteperso entra nelle cronache nazionali e Marco perde la pace, reinventadosi investigatore suo malgrado. In un turbine di ronde neonaziste, festini in costume, scrittori in incognito, risse tra migranti, caverne segrete, Marco scoprirà quanto siano preziose le sue competenze di storico unite alle memorie di nonno Gualtiero.
È l’avvio, ne siamo certi, di una lunga carriera di investigatore appenninico.