di Giusy Nicosia
Quante volte, nella nostra vita, ci siamo chiesti se abbiamo fatto la cosa giusta? E quante volte abbiamo pensato di aver avuto un’idea che, anche in seguito, abbiamo considerato sbagliata e, in alcuni momenti, stupida? Come ci siamo comportati?
Probabilmente abbiamo rimediato in qualche modo, soprattutto se quell’idea stupida e le azioni che ne sono derivate hanno coinvolto anche altre persone. Diverso è il caso in cui abbiamo avuto un’idea nella quale abbiamo sempre creduto fermamente, ma che gli altri ci hanno contestato, considerandola stupida. Abbiamo mai provato a metterla in discussione? La nostra idea, a cui siamo tanto affezionati, ma che, a detta di altri, è frutto di un pensiero e di una convinzione che non hanno fondamento nella ragione ma in un desiderio irrazionale per cui ci siamo incaponiti, ignorando quello che ci suggerisce l’evidenza, potrebbe indurci a fare delle scelte sbagliate. Dovremmo, quindi, fare un passo indietro e vivisezionare la nostra idea per dimostrare a noi stessi che, effettivamente, era stupida? E se anche volessimo crederci e rimediare, cosa dovremmo fare, allora, per non cadere in questo errore fatale? Potremmo, tanto per cominciare, leggere il brillante saggio Quando persone intelligenti hanno idee stupide di Steven Nadler e Lawrence Shapiro, da poco pubblicato da Raffaello Cortina Editore: «In questo libro spieghiamo perché a persone intelligenti capita di pensare male. – si legge nell’introduzione del libro – Prendiamo in esame i motivi per cui tante persone finiscono per avere credenze così sbagliate e per agire di conseguenza. Il modo in cui arrivano a formare e difendere queste opinioni è sbagliato, e la loro comprensione delle conseguenze morali dell’agire in base a esse è sbagliata. I temi filosofici dell’epistemologia, che tratta di come le credenze diventino giustificate e di come la conoscenza differisca dalla semplice credenza, e quelli dell’etica, lo studio dei principi morali che dovrebbero governare il nostro comportamento, possono aiutarci a comprendere la difficile e pericolosa situazione in cui ci troviamo ora».
Le idee diventano folli e pericolose soprattutto quando riguardano argomenti e contesti su cui non ci si può proprio permettere di scherzare, e per cui sarebbe meglio stare dalla stessa parte, soprattutto quando si parla di tutelare la vita di molte persone, a partire da coloro che fanno parte della nostra comunità e della nostra famiglia: credere che le attività umane non possano causare il riscaldamento globale o pensare che le vaccinazioni possano causare l’autismo, o che la pandemia di Covid-19 sia una bufala o, anche a volerla ritenere reale, che la sua diffusione sia stata facilitata dalla rete 5G, sono tutte idee dannose, e non senza conseguenze.
Sì, le persone che pensano in modo sbagliato, così come affermano gli autori, non sono costrette a pensare in modo sbagliato. Possono, o almeno dovrebbero, essere perfettamente consapevoli di star formando e sostenendo credenze in modo irrazionale e irresponsabile, e anche di starlo facendo volontariamente. Tuttavia, in genere si rifiutano di compiere i passi che le condurrebbero a guarire dalla loro condizione: «Le persone che pensano male sono testarde. – affermano gli autori del saggio – Sono epistemicamente testarde quando si aggrappano a credenze nonostante prove schiaccianti che queste siano false e quando si rifiutano di accettare credenze nonostante prove schiaccianti che queste siano vere. Inoltre, dal momento che la testardaggine è volontaria, ossia sotto il proprio controllo, il pensare male è biasimevole in un modo in cui spesso non lo è essere ignoranti o poco intelligenti. Si può sempre evitare di pensare male».
Ecco come evitarlo, secondo gli autori: «Suggeriamo anche una soluzione, lontano da tutta questa follia, grazie agli strumenti della filosofia: le sue domande, i suoi metodi e persino la sua storia millenaria di raccomandazioni su come condurre una vita giusta, razionale ed “esaminata”». L’unico vero antidoto a questa epidemia dell’irrazionalità, l’unica cura per il pensare male, che è solo “una cattiva abitudine”, consisterebbe, quindi, nell’imparare a pensare bene, utilizzando gli strumenti che ci offre, da millenni, la filosofia: «Questo libro ha lo scopo di illuminare le varie dimensioni del pensare male in modo che possa più facilmente essere riconosciuto e trattato. Come mostriamo, l’antidoto più potente al pensare male sono la saggezza e le intuizioni, nonché le abilità pratiche – sì, abilità pratiche! – fornite dalla filosofia e dalla sua storia. Esiste, infatti, un termine antico per definire questo antidoto alla testardaggine epistemica e normativa: saggezza. Per come l’hanno intesa Socrate, Sofocle, Platone, Aristotele e una moltitudine di altri pensatori e scrittori, la saggezza è una forma di conoscenza di sé. La persona saggia è consapevole di ciò che sa e, cosa altrettanto importante, di ciò che non sa. Inoltre, la persona saggia si preoccupa di far sì che le sue scelte e le sue azioni siano ispirate e guidate da questa conoscenza di sé. Pienamente consapevole della portata e dei limiti della propria conoscenza, sa anche che cosa fare e non fare».
Quando persone intelligenti hanno idee stupide vuole essere una guida, attraverso i principi di base della logica, dell’argomentazione e delle evidenze, per offrirci le intuizioni e le abilità di cui abbiamo da sempre bisogno, e che possono renderci, sostengono Nadler e Shapiro, persone migliori, più ragionevoli e responsabili, prima di tutto verso noi stessi, e permetterci di fiorire dentro, raggiungendo quella che gli antichi greci chiamavano eudaimonìa, e che noi potremmo tradurre, non in modo irragionevole dicono gli autori del saggio, con la parola “felicità”: «Naturalmente, l’addestramento al ragionamento critico, alla deliberazione coscienziosa e al giudizio premuroso non rientra solo nell’ambito della filosofia. Le materie che costituiscono il nucleo delle discipline umanistiche: storia (compresa quelle della scienza e dell’arte), letteratura, studi culturali, etnici e linguistici contribuiscono tutti al tipo di consapevolezza, riflessiva e critica, di sé, degli altri e del mondo che è essenziale per alleviare questa pandemia di pensiero negligente, ristretto e irrazionale che attualmente ci minaccia come individui, come cittadini delle nostre rispettive nazioni e come abitanti dell’unico pianeta che abbiamo».
Steven Nadler e Lawrence Shapiro, entrambi professori di Filosofia presso l’Università del Wisconsin-Madison, sono autori di diversi libri. Nadler, attualmente, in questa università è anche direttore dell’Institute for Research in the Humanities. Shapiro ha pubblicato numerosi articoli su prestigiose riviste di filosofia. Uno dei suoi libri, Embodied Cognition, gli è valso, nel 2013, il premio Joseph B. Gittler Award dell’American Philosophical Association, come miglior libro di filosofia delle scienze sociali. Recentemente, Shapiro ha ricevuto anche il premio Kellett Mid-Career Award dalla Graduate School dell’Università del Wisconsin-Madison.
Quando persone intelligenti hanno idee stupide
Steven Nadler, Lawrence Shapiro
RAFFAELLO CORTINA EDITORE
VAI AL LIBRO- Genere:
- Listino:
- € 19.00
- Collana:
- Data Uscita:
- 14/10/2022
- Pagine:
- 0
- Lingua:
- EAN:
- 9788832854800