Tra tanti anniversari sembra passare un po’ sotto tono proprio il trentesimo del crollo del muro di Berlino. Almeno in Italia. Bravo quindi l’editore Donzelli a ricordarcelo con questo importante saggio di Jacques Rupnik, Senza il muro. Le due Europe dopo il crollo del comunismo. E per Rupnik, il repentino abbattimento del muro, cui due anni dopo seguirà il de profundis per l’Unione Sovietica e il suo impero è molto meno repentino di quanto pensammo all’epoca.
Piuttosto si tratta del catastrofico esito di un processo iniziato quanto meno con i moti ungheresi del ’56. E peraltro, non è neanche un punto fermo, ma l’avvio di una fase politica ed economica che abbiamo imparato a conoscere col nome di globalizzazione.