di Giusy Nicosia
Viviamo ogni giorno cercando di dare un senso alle nostre esistenze. A volte i nostri desideri sembrano perdere la loro forma originaria, altre volte pare quasi che siano illuminati da una forza sovrannaturale, ed è proprio in quei momenti che ci ritroviamo davvero in quel posto che vorremmo abitare in ogni istante della nostra vita, senza muoverci mai più da lì.
Sarebbe tutta un’altra storia se fosse davvero così facile, ma non è così. E sono le vite degli altri a dimostrarcelo. Ce ne sono alcune, in particolare, che ci possono ispirare e farci comprendere quanta bellezza possiamo incontrare durante il viaggio, qualunque esso sia, che intraprendiamo andando alla ricerca di noi stessi. Spiriti di Francesca D’Aloja, da poco pubblicato da La nave di Teseo, riesce a prenderci per mano con grande naturalezza, quella che nasce proprio dal puro spirito di condivisione, conducendoci in storie e luoghi che non sono i nostri, ma che in qualche modo ci appartengono: «Le persone qui raccontate, – afferma D’Aloja nell’introduzione del libro – privilegiate o meno, fortunate o sventurate, hanno tutte cercato di dare un senso alla propria esistenza. E tutte hanno rivelato un caparbio desiderio di esistere. Ecco, forse è la loro spinta vitale ad avermi conquistata, quella formidabile fiamma che trasforma la vita in un’avventura e che viene alimentata dal più potente dei combustibili: la passione».
In questa appassionata ricerca di senso, ogni spirito raccontato, illuminato e illuminante allo stesso tempo, esplora lo spazio in cui vive tenendo sempre alta la bandiera della sua libertà, unico faro per attraversare i momenti più bui della propria esistenza.
Fu proprio la sua vita durissima, si legge nel libro, a dare ispirazione ai libri di Richard Yates, un “ubriacone, pazzo, misogino, sprezzante ed eternamente in guerra con il mondo”, ma reso amabile dalla naturale gentile e vulnerabile, sempre scintillante e mai compromessa, anche se messa spesso alla prova dal suo irriducibile impulso autolesionista. Oggi lo ricordiamo non solo per il suo “spirito inconfondibile”, ma anche per Revolutionary Road che il Times, nel 2005, ha inserito fra i cento migliori romanzi in lingua inglese di tutti i tempi. Furono, invece, proprio i suoi problemi di salute a temprare lo spirito e a forgiare l’esistenza di Robert Louis Stevenson: «Tutto ciò che Stevenson ha compiuto nel suo breve percorso terreno non si deve al caso, – racconta D’Aloja – ma a un caparbio, forsennato desiderio di esistere, di prendersi il possibile e talvolta l’impossibile. Se da generazioni ci tramandiamo i suoi libri lo dobbiamo al suo stato di salute, provato sin dall’infanzia da una malattia che compromette i suoi polmoni e lo costringe a letto. Come accade a molti altri scrittori, è il ricovero forzato che gli fa scoprire la sua inclinazione (quanti geni ci saremmo persi se avessero goduto di buona salute…). […] La consapevolezza di essere segnato da un destino ineluttabile lo porta a consumare voracemente ogni possibile esperienza, a cogliere le occasioni, a godere delle opportunità con l’entusiasmo fanciullesco che traspare nelle pagine dei suoi romanzi e nei capitoli straordinari della sua vita». Se non avesse seguito questo percorso, oggi non potremmo leggere L’isola del tesoro o avere, tra le nostre mani, un capolavoro come Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, che lo scrittore scozzese scrisse in meno di una settimana.
Percorsi difficili di vita e a volte segnati sin dalla nascita, ma sempre destinati a raggiungere una forma di libertà e di affrancamento da se stessi: è il caso di Nikola Tesla, illuminato – è proprio il caso di dirlo – dal riflesso di una saetta nella notte in cui era nato. Quella scarica elettrica sembra essere stata “il suo battesimo di fuoco”, come ci racconta l’autrice: sarà lui a scoprire la corrente alternata e a studiare, per primo (prima ancora di Guglielmo Marconi), le onde radio, oltre che a depositare più di trecento brevetti straordinari.
Ci sono poi spiriti che sembrano illuminati anche da chi li ha messi al mondo: è il caso del cantautore americano Mark Everett, che in qualche modo viene influenzato dalla figura paterna, nonostante la sua assenza: suo padre Hugo fu un brillante fisico e il primo a proporre l’interpretazione a molti mondi della fisica quantistica. A soli dodici anni, molti anni prima di elaborare l’ipotesi dell’esistenza di universi paralleli, scrisse una lettera ad Albert Einstein chiedendogli se l’esistenza dell’universo fosse casuale. E la risposta di Einstein non tardò ad arrivare.
Ci sono anche spiriti che per trovare la loro luce hanno avuto il bisogno di essere qualcun altro: è il caso dello scrittore francese di origine lituana Romain Gary, pseudonimo di Roman Kacew, che si reinventò in Émile Ajar, scrivendo 8 libri in 4 anni per mantenere in vita le sue diverse esistenze; ma è anche il caso del professore di provincia Ezio Comparoni, che per trovare e raccontare se stesso, ma prima di tutto presentarsi al mondo con il suo particolarissimo e inimitabile stile, scelse di essere lo scrittore raffinato e coltissimo Silvio D’Arzo.
Spiriti prosegue nei suoi racconti, aprendoci porte su mondi e storie in cui non possiamo che immergerci e, a volte, identificarci, come, per esempio, quella dello scultore italiano Rembrandt Bugatti, o del trombettista e cantante statunitense di musica jazz Chet Baker, o dell’attrice americana Jean Seberg o delle sorelle cantautrici statunitensi Joan e Mimi Baez o della grande scrittrice e psicoanalista tedesca di origine russa Louise Andreas von Salomé, che conquistò l’ammirazione e il cuore delle più grandi menti del suo tempo come Friedrich Nietzsche, Rainer Maria Rilke e Sigmund Freud.
Spiriti
Francesca D'Aloja
LA NAVE DI TESEO
VAI AL LIBRO- Genere:
- Listino:
- € 18.00
- Collana:
- Data Uscita:
- 31/10/2022
- Pagine:
- 0
- Lingua:
- EAN:
- 9788834612019