Pierre Loti, avventuroso e decadente, marinaio di mestiere e scrittore per vocazione, arriva in Giappone. E’ il 1885 e lui è tenente di vascello a bordo della corazzata Triomphante. Visita subito Kyoto, per millenni capitale dell’impero ora “relegata” a città sacra, mentre il potere politico e la corte si sono trasferiti nella dinamica Edo in procinto di cambiare nome in Tokio. E nel pieno dell’impazzamento yamatofilo, che riempie l’Europa di appassionati acquirenti delle stampe e dipinti di Hokusai e Hiroshige e Utamaro, di incontenibili collezionisti di Netsuke (ah… le eredità di avorio e ambra!), il nostro Loti già si indigna per la ventata di modernizzazione che sta uccidendo il delicato e guerriero Giappone tradizionale. In preda al malumore si dedica a descrivere e raccontare l’ex capitale in questo veloce, vibrante Un viaggio a Kyoto (Passigli), i suoi silenzi, i suoi rami di pesco, i suoi giardini di sabbia, con sensibilità impressionistica e uno straordinario occhio per il dettaglio.
Se andate a Kyoto portatevi dietro questo imperdibile Loti. Se non dovete andarci, sognatela su queste stesse pagine!