A Jean-Baptiste Del Amo piacciono le storie estreme. E gli piace la carne, almeno come materia narrativa. Carne mangiata, carne allevata, plasmata, ipernutrita e macellata ne Il regno animale, il romanzo che lo ha reso famoso. Ma lì si parla di maiali.
E carne agognata, ambita, conquistata, goduta, usata e umiliata in Un’educazione libertina (anch’esso edito da Neri Pozza) dal titolo flaubertiano e dalle ascendenze laclosiane (ricordate Le relazioni pericolose?). E qui si parla di umani, donne e uomini, vittime vogliose e consenzienti dell’insaziabile fame di sesso e di possesso del provinciale pariginizzatosi Gaspard.
Ascesa e caduta, va da sé, dalle stelle alle stalle e ritorno. Ma trattandosi di Del Amo, nessun rimorso!